
Gabriele Bastianon
è nato a Travagliato in provincia di Brescia nel 1945.
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Il disegno, la sua innata passione, durante la suo percorso artistico si è evoluto ed i tratti si sono accostarti a tecniche di pittura contemporanea utilizzate sempre con un approccio sperimentale.
Ama definirsi “artista figlio del Novecento”.
Cresce artisticamente alla scuola di importanti maestri pittori e scultori bresciani quali Eugenio Levi e Domenico Lusetti, dove impara a esprimere la sua innata sensibilità nei confronti della natura.
Sono di quegli anni le prime realizzazioni che si rifanno all’impegno ecologico e alla riflessione su quanto la società moderna distrugga la natura.
La resa di questi temi nei suoi quadri non è però quasi mai direttamente realistica, bensì gioca sull’allusione e sul sentimento di spaesamento dovuto all’incombere violento della civiltà industriale su un ambiente prima incontaminato.
L’artista, seguendo un percorso di coerenza logica, espone negli anni duemila opere dove il tema della natura viene delineato nel simbolo dell’albero che è studiato riprendendo motivi reali ed emblemi ancestrali, con una pulizia di linee quasi orientale, pura ed essenziale, dove i voluti contrasti cromatici risvegliano emozioni di diversa natura e valicano i confini di opere che ambiscono alla narrazione intima.
Il progetto presentato alla galleria AREF Brescia nel 2016 “Non ci sono posti quieti nella città dell’uomo” nasce da una lettera scritta nell’ottocento dal capo indiano Sealth della tribù Duwanish. E’ il risultato di linguaggi e tecniche artistiche astratte elaborate con colori accesi costretti in rigorose cornici nere che vogliono comunicare un’agitata energia di vita all’interno del costante contrasto tra natura e società, un posto in cui le distanze si annullano e gli elementi, in antitesi tra loro, coesistono confermando il contenuto dello scritto indiano che recita ...soffocherete nei vostri rifiuti.
Nel suo lungo percorso artistico le leggere pennellate e le nebulose sfumature caratterizzano le opere che propongono spesso elementi geometrici sia astratti che figurativi, opere al tempo stesso reali e irreali, in grado di svelare i labili confini tra la materia percepibile e l’immaginario multiforme.
Ci si può abbandonare a un trasporto immaginifico.
Esplorando i suoi lavori scopriamo la serie di graffiti su pastello a olio, novantanove tavole che osservano la realtà da un diverso punto di vista, quello dell’artista, che imprime colorate storie di fantasia su uno sfondo realistico. Risulta evidente la padronanza della tecnica e la ricerca di un personale stile, verso verità nascoste oltre la realtà. La meticolosità e la precisione di costruzione di queste piccole opere astratte geometriche, da cui emerge inevitabilmente la stratificazione del colore, restituiscono la percezione del lavoro “dietro le quinte” e mai evidente di Gabriele.
Attualmente alterna varie tecniche espressive ed esecutive in cui si succedono mobilità irrequiete e vere esplosioni.
Collage con carte dal sapore del tempo prima rese espressive con l’acquerello, poi ritagliate e infine sapientemente ricomposte in armonie cromatiche raffinate che interpretano i contenuti progettuali, formano la struttura di “Acquerelli contemporanei” dove, l’equilibrata alternanza di colori, offre allo sguardo attento un caos ordinato di emozioni e stati d’animo. Anche opere dal formato 200x40cm che apparentemente disorienta il fruitore trovano equilibrio sia nella visione di insieme sia nel particolare.
Mentre il non dimenticato acrilico su tavola o tela prende il sopravvento nei sassi del progetto “Matera 2020”, serie che narra l’esultanza strana, disperata e felice della magnificenza della vita. L’evidenza del tema trova riscontro nella durezza geometrica e spigolosa della forma, una tensione superficiale attenuata dai contrasti morbidi e luminosi del colore. Contrapposizioni equilibrate sulla bilancia del dolore e della felicità umana.
Il viaggio, anche interiore, è partenza, allontanamento e spesso ritorno ... e il viaggio con questo artista non finisce mai.
La presentazione del progetto in due sedi a settembre 2021 nella Biblioteca comunale di Castegnato (BS) e a novembre 2021 Palazzo Pretorio Sondrio